Cari Amici sportivi,
la mia squadra del cuore si chiama “JUVENTUS FOOTBALL CLUB” e la amo da quando, piccolo, cominciai a capire le regole del gioco e a tirare i primi calci nei pulcini. La buon’anima di mio padre era interista e, insieme ai suoi amici del “Bar Rita” di Vigevano, mi portava a San Siro a vedere l’Internazionale Milano. Fu proprio in quel periodo che in televisione vidi giocare un ragazzo che la stessa Inter, durante il mercato estivo, lasciò senza indugio all’AVVOCATO credendolo non idoneo fisicamente. Quel giocatore era “Michel Platinì”, francese e con un intuito sopraffino nel toccare la palla. La sua astuzia, il suo ingegno, la sua arte mi conquistarono facendo di me un tifoso fedele che soffre, gioisce, ama e sostiene nel “bene e nel male”. Per celebrare il mio amore per la Juventus e i 6 scudetti consecutivi (record assoluto mai raggiunto da una squadra italiana), mi sono permesso di scrivere un inno che vuole essere un segno di sportività e di condivisione nella speranza che il calcio torni ad essere quello di una volta, sano e soprattutto familiare proprio come quando io e mio padre ci prendevamo in giro sui risultati guardando “Domenica Sprint”.

 

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