TRITTICO MUSICALE PER LA CATTEDRALE DI VIGEVANO
Per onorare i lavori di restauro appena compiuti nella Cattedrale di Vigevano verrà proposto un trittico di video musicali. L’organista titolare della Cattedrale Gianpiero Fornaro, il tenore Marco Clerici, con l’ausilio del Videomaker Josè Lattari e con la preziosa collaborazione del grafico Stefano Satta hanno registrato tre video all’interno della Cattedrale di Sant’Ambrogio in Vigevano riguardanti musica sacra, dal Panis Angelicus di Cèsar Franck, all’Ave Maria di Franz Schubert fino a O mio Signor (riadattamento di Ombra mai fu) dall’opera Serse di Georg Friedrich Hӓndel. Panis Angelicus è il primo verso della penultima strofa dell’inno latino Sacris solemniis, composto da San Tommaso d’Aquino. L’inno fa parte di una liturgia completa da lui scritta per la solennità del Corpus Domini, sia per la Messa che per l’Ufficio. La versione più famosa è quella di César Franck, che nel 1872 scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violoncello e contrabbasso. Interessante è anche la storia dell’Ave Maria di Schubert. Il tutto inizia nel 1810 quando Sir Walter Scott scrisse un lungo poema narrativo intitolato ”The Lady of the Lake” (La donna del lago), ispirato alle saghe scozzesi. Nel racconto, l’eroina Ellen Douglas, che per fuggire ai pericoli si nasconde in una grotta, prega cantando ”Hymn to the Virgin”, un inno alla Vergine (canto 3, stanza 29 del poema). Philip Adam Storck tradusse il poema in tedesco e lo pubblicò a Essen nel 1819. Tale traduzione divenne il libretto del ciclo di sette lieder del musicista Franz Schubert. La dolce melodia del terzo lieder, supportata da un perfetto arpeggio al pianoforte, fu ovviamente concepita per voce femminile, ma divenne subito famosissima ed apprezzatissima nell’interpretazione del baritono Johann Michael Vogl, grande amico di Schubert. In seguito il brano prese ad essere eseguito con le parole della preghiera latina Ave Maria. Oggi è una delle musiche ”classiche” più conosciute, viene cantata e suonata da artisti di ogni estrazione e tendenza, a volte trova pareri contrari riguardo alla sua collocazione all’interno delle liturgie, dove non è sempre tollerata, data la sua origine ”profana’. Oh mio Signor è tratto da “Ombra mai fu” aria iniziale dell’opera Serse di Georg Friedrich Hӓndel; originariamente composta per essere eseguita da un soprano castrato (e cantata ai giorni nostri in Serse da un soprano, mezzosoprano, contralto o sopranista), venne spesso arrangiata per altre voci e strumenti, compreso l’organo. Come anticipato l’idea nasce per mettere in risalto i recenti lavori di restauro voluti dal Vescovo della Diocesi di Vigevano S.E. Mons. Maurizio Gervasoni e verranno a breve pubblicati su tutti i canali social disponibili.